L'Albero della vita n°0

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Francesco Sabatini all’Unitre

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Periodico d’informazione dell’UNITRE di Mogliano Veneto Anno 1° Numero 0 Maggio 2016


IN COPERTINA L’ALBERO DELLA VITA Anno 1 numero 0 Maggio 2016

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L’Albero della vita, di Martina Codato

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Acquerello di Emma Gadani

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SOMMARIO COMUNICAZIONI AI SOCI

COORDINATORE EDITORIALE Corrado Balistreri Trincanato

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REDATTORE CAPO Giuseppe Ragusa

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L’UNITRE è l’Albero della vita Ripartiamo con l’Albero della vita

REDAZIONE Cecilia Barbato Gabriella Bontà Albachiara Gasparella Donatella Grespi Dino Santarossa

VISITE GUIDATE 5a

Visita alla Tessitura Bevilacqua di Venezia

INCONTRI 7a

GRAFICA e versione on line Dino Santarossa HANNO COLLABORATO: Albachiara Gasparella Bruna Saro Elsa Caggiani Enrico Visentin Gabriella Bontà, Gabriella Madeyski Giancarlo Bontà Licia Flego Michela Trabucco Michela Varola Milena Quadrio

Il nuovo Direttivo

Incontro con il Prof. Francesco Sabatini

LABORATORI E ALTRE ATTIVITA’ 8a

Letteratura interpretata

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Corso di scrittura autobiografica

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Il giardino delle Muse: la Poesia

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Le nostre attività: Volontariato in Biblioteca, Coro Unitre

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Le “Pigotte”

I NOSTRI SOCI RACCONTANO 13 a

La campagna Un giorno fortunato

Il nostro periodico è aperto a tutti coloro che desiderino collaborare nel rispetto dell’ art. 21 della Costituzione che così recita: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di d i ff u s i o n e ” , n o n c o s t i tu e n d o pertanto, tale collaborazione gratuita alcun rapporto di lavoro dipendente o di collaborazione autonoma.

Distribuzione gratuita www.unitremoglianotv.it

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L’angolo delle Nonne

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I soci premiati

INDIRIZZO PER INVIARE CONTRIBUTI: uni-tre@unitremoglianotv.it “Ci scusiamo per eventuali, non volute, carenze od omissioni nelle indicazioni di autori di porzioni di testi non virgolettati, degli autori di immagini fotografiche, pittoriche e disegnate, delle eventuali proprietà editoriali o ©, a fronte di una carenza d'indicazioni delle stesse, o presenti su fogli volanti, o poste in siti internet anonimi"

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L’UNITRE E’ L’ALBERO DELLA VITA

RIPARTIAMO CON L'ALBERO DELLA VITA Corrado Balistreri Trincanato

Ci siamo lasciati nel novembre 2011 con il Bollettino dell'Unitre di Mogliano Veneto ed ora possiamo ripartire con un periodico trimestrale composto di 16 pagine, "L'ALBERO DELLA VITA". Il Coordinamento Editoriale è formato da sette componenti: un Coordinatore editoriale che condivida le scelte editoriali con la redazione e le responsabilità editoriali con il Direttivo Unitre; un Capo redattore che, in stretta collaborazione con il Coordinatore editoriale, diriga l'attività dei redattori per la scelta dei testi e la stesura dell'edizione; un Art director per l'impaginazione e la scelta delle immagini più adeguate ai testi pervenuti; una Responsabile di segreteria che organizzi testi ed immagini pervenuti in redazione; tre persone dedite alla lettura dei testi ed alle correzioni degli eventuali refusi nella scrittura e nell'impaginazione della rivista. Le succitate caselle sono state colmate da un attivo spirito di volontariato ed il periodico sarà distribuito nell'arco temporale di un anno con tre numeri cartacei (anche in versione on-line): settembre - ottobre – novembre (n° 1, 2016); dicembre - gennaio - febbraio (n° 2, 2016); marzo aprile - maggio (n° 3, 2017): il 4° numero (magazine estivo, giugno - luglio - agosto (n° 4, 2017) sarà solo in versione on-line. Ogni numero della rivista sarà collocato on-line nel sito dell'Unitre di Mogliano Veneto ed in quello dell'ISSUU. La possibilità di inviare propri scritti, stilati a penna o con il computer, è aperta sia a tutti coloro che aderiscono all'Unitre di Mogliano Veneto, sia a coloro che riempiono le aule con le loro appassionate comunicazioni, compresa l'eventuale partecipazione di persone esterne, anche transnazionali, poiché chiunque contribuisca con frasi o brevi scritti al magazine, è simile all'ape che suggendo il nettare contemporaneamente impollina i fiori. Auspicando che il numero "Zero" sia gradito, già si propone l'appuntamento per il numero "Uno" alla ripresa settembrina delle attività culturali e conviviali dell'Unitre di Mogliano Veneto. Cordialmente. 3

L’A l b e r o

Dopo una lunga assenza, sono felice di presentarvi, a nome del Direttivo e della Redazione, questa edizione rinnovata del nostro giornale: L’ALBERO DELLA VITA. L’Albero dell’UNITRE ha le radici profonde della nostra esperienza e i rami frondosi della nostra vitalità. Siamo numerosi, più di settecento, e le nostre iniziative variano dalle conferenze, ai corsi a numero chiuso, alle visite culturali, alle esibizioni del nostro coro, alle attività di volontariato, alle feste. Questo Albero è così grande che non riusciamo più ad abbracciarlo tutto! Eppure vogliamo conservare la caratteristica di familiarità ed amicizia che ha sempre caratterizzato la nostra Associazione. Per questo, grazie all’entusiasmo del nuovo Direttivo e all’apporto di alcuni iscritti volonterosi, è rinato il nostro giornale.Il giornale rispecchierà i nostri valori e le nostre finalità: Cultura, Socializzazione, Volontariato. Sarà una vetrina di quello che siamo e che facciamo, la casa comune di tutta l’Unitre, il “luogo” dove ci conosceremo reciprocamente, dove ci informeremo delle novità grandi e piccole, allegre e tristi. Poiché siamo “giovani” e moderni, il nostro giornale sarà diffuso sia fisicamente, in forma cartacea, sia attraverso internet, sul nostro sito e su quello dell’Unitre Nazionale. La redazione è per ora composta dal prof. Corrado Balistreri Trincanato (Coordinatore editoriale), dal dott. Giuseppe Ragusa (redattore capo), e da Cecilia Barbato, Gabriella Bontà, Albachiara Gasparella, Donatella Grespi, Dino Santarossa. L’ALBERO DELLA VITA sarà di tutti e per tutti. Questa è la prima uscita, un “numero zero”, anticipo di quello che ritroverete all’inaugurazione del nuovo anno accademico, e che, se ci aiuterete tutti, ritroveremo sempre nei prossimi anni. Allora, viva L’ALBERO DELLA VITA!

della vita

di Elsa Caggiani


IL NUOVO DIRETTIVO DELL’UNITRE di Elsa Caggiani E’ bello pensare all’Unitre come ad una macchina oliata che procede da ventisette anni sempre meglio..., però qualcuno ne controlla gli ingranaggi e la guida su una strada non sempre facile. Vi presento innanzitutto il nuovo Direttivo, eletto a fine novembre 2015, che è la forza motrice dell’Unitre, composta da persone già esperte ma anche da new entry, con idee nuove ed interessanti. Io sono la Presidente, ormai da molti anni, e vi assicuro di aver dovuto studiare tanto in questi anni: provenivo dall’esperienza dell’insegnamento, e anche dell’organizzazione di una scuola, di cui ero stata vicepreside, ma ho dovuto imparare amministrazione, legislazione, rapporti con le autorità pubbliche e nazionali, con le altre associazioni. I primi tempi ero terrorizzata: per fortuna la nostra Unitre è cresciuta pian piano regolarmente, dandomi modo di crescere insieme! In questo sono stata affiancata da componenti dei direttivi sempre molto disponibili, pronti alla collaborazione e interessati solo al bene dell’Unitre. Vorrei ricordare, loro per tutti, gli ultimi quattro vicepresidenti: Iris Pregnolato, Giorgio Fandella, Riccardo Mozzi, e Giuseppe Frascella: ora ha preso il loro posto, pieno di entusiasmo, Giuseppe Ragusa, nostro docente di Medicina, e da noi voluto anche come caporedattore del nostro giornale. Nel Direttivo ci sono persone storiche, che già conoscete: Milena Quadrio, socia fondatrice e da sempre prezios a e insostituibile Direttrice dei Corsi; Riccardo Beggio, il nostro tesoriere, così esperto e rigoroso da aver sempre l’applauso dei revisori dei conti e la richiesta di consulenza da parte di altre Unitre; la infaticabile Segretaria capo Mirella Poretto, che ha avuto il coraggio e la competenza di computerizzare tutta la segreteria (Mirella ha preso il posto della carissima Anna Barison, che si è ritirata per motivi di salute e di età). Gli altri componenti sono già conosciuti da voi: Gino Nogarin, che è il coordinatore degli assistenti delle conferenze pomeridiane del lunedì e venerdì (Daniella Ferretto e Michela Biscaro sono invece le coordinatrici di quelle del martedì e giovedì) e che si occupa di tutte le necessità tecniche e logistiche, ed infine (ma non ultimo!) Dino Santarossa, il nostro esperto di informatica che cura il nostro sito internet ed i rapporti per email con i nostri associati. Forze fresche, insieme al dott. Ragusa, sono Franca Macrì, che già da dieci anni assieme ad Elena Rogante (che ha dato le sue dimissioni dal Direttivo per motivi personali), e a Rita Ambrosio avete visto sempre attivissima nell’organizzazione delle visite culturali e nell’insegnamento delle lingua inglese; a loro si sono già associati nel gruppo viaggi Franco Bigaglia e Silvio Levantini (altra new entry), che aiuteranno anche il faticoso lavoro di Riccardo Beggio. Infine (solo per ordine alfabetico!) Adriana Toffoli, nostra iscritta da sempre, docente crocerossina, che si occuperà dell’impegnativa organizzazione delle feste dell’Unitre. A tutti buon lavoro!

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VISITA ALLA TESSITURA BEVILACQUA A VENEZIA di Michela Varola …è il 27 gennaio e la destinazione è la Tessitura Bevilacqua a Venezia,

un’azienda produttrice di

capolavori di arte tessile di inestimabile valore, sia per l’arredo, sia per l’alta moda, damaschi, broccati, lampassi e velluti soprarizzo sono le preziose stoffe realizzate su antichi telai di ciliegio fin dal 1700. Le origini della Tessitura Bevilacqua, quale produttrice di stoffe seriche, sono riconducibili addirittura al 1499, infatti in un cartiglio contenuto nel quadro “San Marco trascinato in sinagoga” di Mansueti ed esposto al Liechtenstein Museum di Vienna, appare il nome Bevilacqua tra i committenti. La giornata di sole aumenta il buonumore di una bella compagnia motivata dal desiderio di conoscere ed ammirare “cose” sempre nuove. Arriviamo al civico 1313 di Santa Croce, uno dei sestrieri della città e, varcata la porta d’ingresso di un apparente anonimo palazzo, ci

adibita a mostra e, poco più avanti, un immenso e cupo stanzone dove fanno da padroni imponenti e scuri telai e, accatastati alle pareti, pacchi di fogli spessi dal significato per noi ancora sconosciuto . Rimango stupita perché non vedo filtrare la luce del giorno e, per un istante, mi sento incapace di capire… ma è proprio lì che ci si presenta, sorridente, una giovane donna: una tessitrice che con entusiasmo comincia a raccontarci la storia della Tessitura Bevilacqua; ci dice che le lavoranti, un tempo ottanta, sono ora circa una decina, non ereditano più il lavoro dalla madre come una volta, ma provengono da un Istituto d’Arte e vengono affiancate da una tessitrice esperta per un lungo e faticoso periodo di formazione. Si sofferma, con dovizia di particolari, sui telai ed apprendiamo che primitivamente venivano azionati esclusivamente a mano e che solo nel periodo post-napoleonico avviene l’introduzione della macchina Jacquard, la quale può considerarsi un “primitivo computer” attraverso cui il disegno, precedentemente eseguito su carta, viene trasferito al telaio da schede perforate che riproducono l’immagine che si vuole ottenere, mentre la lavorazione del tessuto resta manuale. Le schede perforate vengono da sempre raccolte in un archivio che ne conta 3.500; ecco spiegato il perché dei pacchi di fogli spessi accatastati intorno alle pareti. 5

L’A l b e r o

dimensioni: alla nostra destra una stanza

della vita

troviamo in un corridoio dalle modeste


La nostra guida ci precisa che, per approntare un telaio per la produzione di una stoffa, occorre mediamente un mese perché una tessitrice può dover impostare anche più di un migliaio di fili prima di iniziare l’opera e, nel corso della lavorazione, deve provvedere alla ricarica delle bobine di filo ed alla correzione di eventuali errori, seppur impercettibili. Inoltre, per quanto esperta possa essere, una tessitrice può produrre all’incirca 35/40 centimetri di tessuto al giorno. La nostra accompagnatrice, pur descrivendo il suo lavoro come estremamente faticoso, anche perché coinvolge movimenti complessi di braccia e gamba, lo vive con passione. Le si illuminano gli occhi quando ci mostra come si crea il velluto soprarizzo: una chicca per la particolarità della lavorazione che, infatti, non può essere realizzato che dai telai a mano. Il velluto soprarizzo si ottiene dall’unione del velluto tagliato, più in alto, che definisce il disegno, e velluto riccio, più in basso che, invece, ne delinea i profili, regalando suggestivi effetti cromatici. La giovane guida manifesta il suo appagamento nel creare un prodotto artigianale per il quale tutto parte da un filo di seta sottile come un capello, o meglio ancora da un semplice schizzo su un pezzo di carta. La visita prosegue entrando, attraverso un’antica porta dai vetri piombati, in una luminosa sala affacciata sul Canal Grande impreziosita da lampadari di Murano: lo show room. Qui sono esposti manufatti storici, dei quali noi rimaniamo meravigliati, con i disegni

policromi

tessiture creati

Bevilacqua o

caratteristici e

commissionati

delle

contemporanei da

stilisti

internazionali. Non riusciamo a trattenere esclamazioni di sorpresa e stupore quando la nostra “cicerona” dispiega, sopra ad antichi tavoli di legno massiccio, un preziosissimo tessuto del quale assistiamo, increduli, al suo apparente cambio di colore ed al suo esplosivo prendere vita. Animata dai nostri apprezzamenti prosegue mostrandoci broccati, sete di straordinaria lucentezza, velluti e fioriti lampassi che ci portano indietro nel tempo allo splendore della Serenissima. Per concretizzare le informazioni che ci aveva precedentemente fornito, la guida ci mostra l’immagine di un fondale oceanico realizzata in un incantevole abito di alta moda. Nell’uscire da questo luogo senza tempo pieno di appaganti meraviglie per gli occhi e per l’animo, guardo nuovamente la nostra guida: una ragazza semplice, piena di entusiasmo e con una forza grande animata dalla sua passione per un’arte che tutto il mondo può ammirare ed apprezzare e della quale, per me, lei ne è la prima donna.

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INCONTRO CON IL PROF. FRANCESCO SABATINI di Gabriella Madeyski Martedì 16 febbraio è stato graditissimo ospite del Corso di Lettura interpretata il professor Francesco Sabatini, linguista, lessicografo, Presidente emerito dell’Accademia della Crusca, il quale, presente a Mogliano per tenere un corso d’aggiornamento ai docenti del Liceo Berto e dell’Istituto Astori, ha accettato con entusiasmo il mio invito a partecipare. La lezione ha rivelato la profonda origine del linguaggio e ne ha sottolineato l’importanza. Nel corso del suo intervento ha trattato una sintesi delle teorie della Neurolinguistica: ha spiegato, ad esempio, come i nomi degli oggetti numerabili siano “depositati” nelle zone del cervello in cui risiede il controllo delle mani. Il prof. Sabatini ha sottolineato che non si è ancora capito a sufficienza cosa sia la lingua per l’individuo e ne suggerisce uno studio sotto il profilo antropologico. Il linguaggio verbale è infatti al vertice della persona, è il dato che differenzia gli uomini dalle altre specie e proviene dal diverso sviluppo della massa cerebrale. Occorre quindi educare all’uso del linguaggio per poter parlare di tutto: geografia, fisica, chimica.

Sollecitato da alcuni corsisti Sabatini ha evidenziato anche l’importanza della scrittura manuale, che non va lasciata alla spontaneità della mano ma va educata. La funzione della scrittura a mano è una funzione importantissima perché rallentando il processo di apprendimento ci fa soffermare su quello che facciamo favorendone la comprensione. Al termine del suo intervento è stato festeggiato dai corsisti ed ha molto apprezzato i doni offerti dalla presidente Elsa Caggiani.

Prima di lasciare l’aula si è anche sottoposto ad un breve intervista. D. Qual è l’errore più grave che si commette oggi nell’utilizzo della Lingua italiana?

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L’A l b e r o

veramente uomini liberi.

della vita

L’accrescimento della capacità linguistica è alla base dell’istruzione, e solo se si può parlare di tutto si è


R. Non so indicare un singolo errore grave (ce ne sono tanti!) ma l’ambito: semantica dei verbi con conseguenze sulla loro costruzione. Cito un esempio recente “mancheremmo di avere una parte delle proteine nobili” al posto di “mancheremmo di una parte di..” o “ non avremmo una parte di….” D. Perché i giovani sono così poco attenti a curare l’espressione verbale? R. Sicuramente c’è una massa di giovani provenienti da livelli di bassa cultura, e questo influisce molto; non bisogna poi dimenticare che i giovani sono amanti della velocità estrema indotta dai mezzi odierni. Purtroppo i programmi di educazione linguistica delle nostre scuole sono sfocati e quindi non aiutano. D. Cosa l’ha spinta ad accettare l’angolo televisivo del Pronto Soccorso linguistico? R. E’ un eccellente punto di osservazione in prima linea (con le pallottole che fischiano, ma non sono mortali).

LABORATORI: IL GRUPPO DI “LETTURA INTERPRETATA” Noi, piccolo gruppo dell'Università della Terza Età, iscritti a questo corso finalizzato a perfezionare la lettura col supporto della nostra insegnante, ci poniamo lo scopo di trasmettere, all'occasione, interessi ed emozioni all'ascoltatore. Sembra facile, ma non lo è in quanto chi legge deve avere ben chiaro il significato del testo e di ogni singola parola. Ci ha subito colpito la bella personalità del Prof. Sabatini ed il modo con il quale si è posto. A dire la verità, questo lato del suo carattere ci era già noto grazie alla sua partecipazione ad alcuni programmi televisivi che spesso seguiamo, ma è stato importante toccare con mano che si trattava di realtà e non di finzione scenica. Nel nostro incontro fra i vari argomenti che ha trattato, quello che ci ha colpito maggiormente è stato il soffermarsi sui valori dei cinque sensi che l’uomo possiede, spiegandoci l’importanza di quello visivo, che permette all’occhio di attivare la macchina del cervello proiettandolo verso la conoscenza di tutto ciò che lo circonda, e che lo porterà successivamente con molti studi alla conoscenza della lettura per mezzo della quale arriverà poi a completare il capolavoro della scrittura. La lettura è indubbiamente un arricchimento continuo che ci permette poi, di trasmettere correttamente e con chiarezza i nostri concetti agli eventuali interlocutori o uditori. Con questi principi fondamentali il Prof. Sabatini ci ha confermato l'utilità di quanto stiamo apprendendo e perfezionando con la guida della nostra insegnante. Grazie al prof. Sabatini per il tempo prezioso che ci ha dedicato, e alla nostra insegnante che ha reso possibile questo incontro.

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CORSO DI SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA di Albachiara Gasparella Il Corso di “Scrittura autobiografica” si è concluso il 9 Marzo di quest’anno. L’insegnante, la Dottoressa Sabina Ferro, ci ha salutati dandoci però un appuntamento per metà Aprile al Parco di Villa Longobardi per regalarci un’esperienza di scrittura all’aperto. Sono stati due anni di straordinario percorso con la memoria e nella memoria attraverso la narrazione scritta e a voce che ha condotto noi partecipanti a fare delle riflessioni sul nostro vissuto passato e presente e a maturare la consapevolezza del valore della nostra esistenza. In altre parole, ora dovremmo avere in mano ciò che ci serve per avventurarci nella scrittura della nostra autobiografia. Ma come siamo venuti in possesso degli strumenti necessari per lavorare con la memoria e del metodo per guardare dentro noi stessi?

quando si deve confrontare prima con se stesso e poi con gli altri. Inoltre, per vincere il classico blocco che viene spesso davanti a un foglio bianco, l’insegnante ci ha sempre fornito di stimoli che aiutavano la mente a mettersi in moto e la mano a muovere la penna. Gli

stimoli

potevano

essere

un

brano

musicale, una canzone, una lettura o una poesia; delle riproduzioni, delle foto o dei disegni; giochi, scambi di messaggi o brevi lettere, grafici, tessere….. Impensabile dunque, trovare una scusa per dire “NON SO COSA SCRIVERE”! Secondo me ha funzionato anche il fatto che in questo corso le regole linguistiche non fossero di primaria importanza e cito in proposito i suggerimenti dell’insegnante. “Non ci si deve preoccupare troppo della forma della propria scrittura: solo così, parole e storie ritroveranno libertà e nuovo spessore.” Per concludere, è stato fondamentale il “PATTO AUTOBIOGRAFICO” che i partecipanti hanno condiviso ogni volta che ci si incontrava. In poche parole il PATTO prevedeva: - la condivisione ( facoltativa ) degli scritti - l’astensione dai giudizi e dalle interpretazioni durante la lettura - l’ascolto attivo in silenzio dell’altro. Grazie Sabina!

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L’A l b e r o

gli animi, a smussare gli angoli e soprattutto a far breccia su quel muro che, ognuno di noi tende ad erigere

della vita

Innanzitutto la nostra curatrice ha pazientemente e sapientemente animato gli incontri riuscendo a stemperare


IL GIARDINO DELLE MUSE: LA POESIA QUELLE CHE HAN DETTO NO… (di Albachiara Gasparella) Quelle che han detto NO a un padre… rinchiuse, vendute, ripudiate, diseredate. Quelle che han detto NO a un uomo… picchiate, sfregiate, violate, uccise. Quelle che han detto NO a un capo… isolate, offese, calunniate, licenziate. Quelle che han detto NO a un potere… perseguitate, imprigionate, condannate, giustiziate. Quelle che han detto NO a una fede… minacciate, umiliate, bruciate, lapidate. Quelle che… non ville, non palazzi edificati sul loro NO. Quelle che… tra macerie e rovine… dai loro NO speranza fanno ardere.

BARENA (di Michela Trabucco) Luci e ombre imprecise sfumature galleggiano lambiscono e piano accarezzano ali di terra molle appena appoggiata. Stravaganti sagome tinte di bruma rossastra e acqua a perdifiato gli occhi riempie come lacrime di gioia. Odore salmastro di tempo sospeso ci accompagna. 10


LE NOSTRE ATTIVITA’ SERVIZIO DI VOLONTARIATO PER LA BIBLIOTECA COMUNALE Il Coordinatore del Gruppo, Giancarlo Bontà Sono ormai dieci anni che l’UNITRE collabora col Comune di Mogliano per consentire l’ampliamento dell’orario di fruizione della Biblioteca comunale: i Cittadini in generale e, in particolare, gli studenti possono usufruire così di un maggior numero di ore per utilizzare questo importante servizio. Si va dalla consultazione della vasta bibliografia, al prestito delle opere, alla lettura dei quotidiani e riviste, alla possibilità di studiare in un luogo idoneo e, recentemente, all’utilizzo della rete internet WI-FI. Il tutto a titolo completamente gratuito. L’accordo iniziale tra l’Amministrazione comunale e l’UNITRE prevedeva che, come contropartita a questo impegno, ci venisse messo a disposizione, a titolo gratuito, un locale idoneo ad essere utilizzato

I Soci volontari che svolgono o hanno svolto questo servizio, oltre alla soddisfazione di percepire l’importanza del loro impegno per la Comunità, hanno visto concretizzarsi anche un effettivo vantaggio per la loro Associazione: grazie al risparmio realizzato per l’annullamento del significativo costo di affitto della ex sede, il Direttivo UNITRE ha subito deliberato un’importante riduzione della quota associativa annuale. Attualmente siamo un gruppo coeso di 13 Soci e garantiamo una copertura annuale per un totale di circa 800 ore. Ma la cosa più importante e più bella sta nel fatto che portiamo avanti questo impegno con entusiasmo grazie alla percezione di essere utili alla Comunità moglianese. Spesso capita che i frequentatori ci ringrazino per questa nostra collaborazione.

IL CORO UNITRE di Maria Teresa Persoglia Il Coro Unitre nasce dal desiderio spontaneo di cantare insieme nell’ambito delle attività dell’Università della terza età di Mogliano Veneto. La prima esibizione del Coro risale al Natale 1996, quest’anno festeggia quindi il ventesimo anno di fondazione, Dal 2001 è diretto instancabilmente dal Maestro Serafino Falcon.

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L’A l b e r o

quattro anni fa, si è arrivati all’individuazione dell’attuale e più consona sede in via Sciesa.

della vita

come nostra sede. Sono passati diversi anni; la ricerca è stata lunga e laboriosa, ma, alla fine, circa


Cantare in coro allunga la vita, riduce lo stress, sincronizza i battiti del cuore, insegna ai polmoni a respirare meglio, migliora l’umore e diminuisce l’ansia, favorisce la socializzazione. Il Coro Unitre si è appropriato di queste definizioni e le ha fatte sue. Il suo repertorio è composto prevalentemente da canti popolari, ma anche di ricercate melodie di autori famosi. Si esibisce con successo insieme ad altri gruppi corali, nelle funzioni liturgiche e svolge azione di animazione presso le Case di riposo. La felicità e la partecipazione suscitati nei vari nostri concerti ci hanno commosso e confermato che il nostro impegno e la nostra disponibilità vengono riconosciuti, ma soprattutto rendono felici anche noi.

INSIEME ( IL LABORATORIO DI PIGOTTE) di Licia Flego Senti il peso della noia, un po' di malinconia? Quasi quasi provi nostalgia per il tempo attivo in cui ti lamentavi che le ore passavano troppo in fretta? Entra nel nostro laboratorio di Pigotte: ti contagerà un'atmosfera di cordiale attività, di amicizia, compartecipazione in cui si dà e si riceve, si crea, si ammira, si imita. Sul lungo tavolo il pittoresco disordine di stoffe colorate a fiori, righine, cuoricini e nastri, pizzi, ricami; intorno tante signore indaffarate, ma con l'occhio pronto a cogliere dalle altre qualche particolare interessante. Commenti di applauso per le nuove Pigotte esibite: una ballerina con tutù rosa, una tirolese col cestino di fiori, una giapponese con gli occhi a mandorla, kimono, cuscinetto di seta; si ammirano i vestitini confezionati a maglia da una collaboratrice esterna, mano di fata. Si lavora in allegra armonia. Una si affretta a coprire decorosamente con la sottoveste la sagoma imbottita, altre sono alle prese con i capelli: corti e ricciuti, lunghi a chignon, coda di cavallo, treccia. I lineamenti del volto sono l'aspetto più impegnativo: molte si affidano all'arte di una “collega” esperta pittrice standole attorno, ne ammirano l’abilità nel dipingere in ciascun viso una personalità; alcune dipingono con l’ago, a punto croce o catenella, occhi e bocca. I risultati sono sempre ottimi, e ciascuna ammira compiaciuta la propria creatura . Una veterana arriva sempre con una sporta piena di Pigotte, mentre le principianti sono orgogliose della loro unica bambola che le ha tanto impegnate. Lavorando, qualcuna ricorda la bambola della sua infanzia e le si affollano tanti ricordi, qualcun’altra pensa alle preferenze della nipotina e modella la bambola con affetto di nonna; c'è chi fa la Pigotte e poi le compera per regalarle. In tutte c'è la consapevolezza che il loro lavoro ha un fine etico, ed il cuore va a quel paese sfortunato e a quel bimbo che troverà un aiuto dall'Unicef attraverso la propria Pigotta. Il nostro Corso di Pigotte, avviato da Franca Zambelli, è collaudato da molti anni di attività con la guida bonariamente autorevole di Marisa Sartor che insegna e lavora con noi, condivide e presiede. L'Unicef di Treviso apprezza molto le nostre Pigotte per l'accuratezza della confezione, il buon gusto, lo stile. Queste lodi ci gratificano e stimolano. Grazie a Marisa e all' Unitre.

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I NOSTRI SOCI RACCONTANO…

LA CAMPAGNA di Enrico Visentin

L’A l b e r o

della vita

Sono nato a Marcon nel 1955, ma, a quattro anni, ci trasferimmo in Via San Marco a Mogliano. In questa zona le strade erano sassose, c'erano soltanto alcune case di contadini. La mia povera madre, per portarci a scuola, doveva fare via Rimini ed il Terraglio in bicicletta. Ricordo campi dove si poteva giocare, fossati in cui, se asciutti, ti potevi nascondere. Con le fionde buttavamo giù la frutta da meleti e noceti, i contadini ci inseguivano perché portavamo via la loro produzione. Adesso quel mondo non c'è più, solo case costruite o da costruire. Romantica campagna dove sei finita? Se c'è un campo gli eco vandali lo scambiano per il loro scarico merce. Il mio sogno non è un agglomerato cittadino, ma un ampio territorio dove il tuo occhio spazia, tra pianura rigogliosa e vegetazione non contaminata. Prendete l'Irlanda o la Scozia... una casa e dopo uno sconfinato verde, prima di ritrovarne un'altra. "La casa, il mondo, e, per tetto, un cielo pieno di stelle".

UN GIORNO FORTUNATO di Bruna Saro

Un fortunato giorno di quattro anni fa, durante una mostra di pittura di una mia cara amica, conobbi una deliziosa coppia di mezza età. Entrambi, moglie e marito, mi parlarono dell’Unitre, che naturalmente conoscevo di fama. Il calore e l’entusiasmo con cui mi illustrarono le molteplici attività dell’associazione, mi coinvolsero talmente che decisi di iscrivermi. Stavo vivendo un periodo non molto felice, così pensai che questa nuova situazione mi avrebbe potuto aiutare. E pensai bene !!! Scelsi di frequentare le conferenze, non mi avrebbero eccessivamente impegnata ed avrei appreso moltissime cose. Ricordo il primo giorno, ero un po’ emozionata quando entrai nella sala Don Bosco. All’entrata fui accolta da un caldo sorriso delle signore volontarie, più persone erano già sedute e chiacchieravano magari felici di rincontrarsi dopo le vacanze estive. Tra queste c’era una signora la cui fisionomia mi era familiare. Scoprimmo che ci frequentavamo da giovanissime. Fu una piacevole sorpresa. Capii subito che questo nuovo ambiente già mi piaceva molto. Per questo, dopo tanti mesi trascorsi insieme, voglio ringraziare tutto il personale: insegnanti, medici conferenzieri (veri professionisti, seri e preparati), il personale direttivo e di segreteria che, organizzatissimo, opera con capacità, diligenza, cordialità e simpatia.

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L’ANGOLO DELLE NONNE

LA CREMA PASTICCIERA di Milena Quadrio Zambon La mia mamma non faceva tanti dolci, ma ricordo la crema che rendeva felice mio fratello che alla fine aveva il permesso di leccare il cucchiaio e grattare la pentola dove era stata cotta. Una ciotolina di crema poteva essere una merenda speciale accompagnata da due biscotti. La crema era indispensabile per la zuppa inglese che mamma faceva se aveva degli ospiti a pranzo. Con nostalgia, vedo ancora la coppa di cristallo lavorato a smerli, che lasciava intravvedere i vari strati di dolce… Si iniziava con i savoiardi imbevuti (ma non troppo perché eravamo bambini) metà con marsala e metà con rum e poi si procedeva alternando crema e savoiardi. Alla fine si spolverizzava con il cacao e si metteva in ghiacciaia. Queste le dosi per la crema pasticciera (per 4 persone): ½ litro di latte; 5 cucchiai di zucchero, 2 cucchiai abbondanti di farina; 3 tuorli d’uovo. In una casseruola sbattere i tuorli d’uovo con una frusta finché non siano ben montati. Aggiungere la farina e poi versare il latte bollente piano piano. Porre al fuoco, sempre mescolando, fino a quando la crema non alza il bollore. Usarla fredda per riempire o decorare dolci.

RIMEDI CASALINGHI di Gabriella Bontà Le lenzuola di cotone si sono ingiallite? La nonna conosce il segreto per ridare loro il bianco originario: mette in lavatrice, con il bucato ed ovviamene i detersivi, un sacchetto di tela bianca contenente alcuni gusci d’uovo triturati. Dopo di che avrà il classico bianco che “più bianco non si può”. Inoltre per mantenere il bianco dei tessuti di cotone, lino e nylon, basta aggiungere nell’acqua dell’ammollo un cucchiaio di acqua ossigenata a 24 volumi per ogni litro. Una goccia di acqua ossigenata nell’acqua fredda del risciacquo e due cucchiai di latte ridanno candore ad una camicetta di seta bianca. Attenzione: lavare a mano!

PROVERBI VENETI DEI NOSTRI NONNI di Gabriella Bontà I difeti xe come i odori: li sente più chi che xe intorno che chi li porta.

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SOCI PREMIATI PER LA FEDELTA’ALL’UNITRE

E’ una bella tradizione dell’Unitre premiare alla chiusura dell’Anno Accademico gli iscritti più fedeli con il dono del nostro simbolo: l’ALBERO DELLA VITA

25 anni BORTOLUZZI CONGIU MARCHIORI SCHUMANN TERRIN BERTO

20 anni

EMMA GIUSEPPINA CARMEN GIULIANA ANNA CLAUDIO

ANDRIOTTO BOKSICH CARRETTIERO DANESIN FAZIONI MARSILIO MENINATO PARRINI TOFFOLI TONIOLO ZAMPIERON

ANGELINA MARIA GRAZIA ALESSANDRA LILIANA RENZO LINA GIOIA GIULIANO ADRIANA LUCIA GIANCARLO

10 anni ANTONIOLI MARIA BETTINI LUCIA BONESSO GIORGIO BORTONE LUIGI BRESSAN MARIA REGINA BUSATO MIRELLA BUSATTO TERESA CHIOZZA PIERA CHIOZZA JOLE DALLA FRANCESCA ANNA ELVIRA DE ZOTTIS RENZO M.FRANCE- DE BEI MARIE FRANCE GASPARELLA ALBACHIARA GIGLIOFIORITO MARIA LEUTHARDT SIBYLLE

MARASCO MATTIUSSI MICIELI MOGNATO MORICH PRATAVIERA ROSSETTO SACCO SANTARELLI SANTAROSSA SCHIAVON ZANASCA ZENNARO

ANGELA ANNA LUIGI MICHELA ANTONIA MARIA VALTER ROSALIO MARINELLA DINO GIULIANA PAOLO ROSABRUNA

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